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La capacità di prendere decisioni e risoluzione dei problemi è fondamentale per l'adattamento umano. Decisioni e problem solving, ci consentono di destreggiarsi nelle complessità della vita quotidiana e di affrontare sfide significative. Questi due concetti interagiscono e si manifestano nella vita quotidiana, nei contesti lavorativi e nelle situazioni di stress.
La psicologia esplora questi processi non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche da quello emotivo, sociale e culturale, fornendo strumenti per comprendere come funzionano e come possono essere migliorati.

Le basi cognitive della presa di decisioni

La presa di decisioni è il processo di selezione tra due o più alternative. Dal punto di vista psicologico, essa si divide principalmente in due approcci:

  • Il modello razionale: Postula che le persone analizzino tutte le opzioni e scelgano la migliore in base a criteri logici e obiettivi. Questo approccio è utile in situazioni strutturate, ma spesso è limitato dall’information overload e dalla mancanza di tempo.
  • Il modello euristico: Riconosce che, nella maggior parte dei casi, le persone usano scorciatoie mentali per risparmiare energia cognitiva. Questi strumenti, sebbene utili, possono portare a bias sistematici come l’effetto disponibilità (valutare la probabilità di un evento in base alla facilità con cui viene ricordato).

La risoluzione dei problemi: un processo iterativo

La risoluzione dei problemi è spesso descritta come un processo iterativo perché richiede di affrontare il problema in maniera graduale e adattativa, passando attraverso più fasi e, se necessario, ripetendo alcuni passaggi per arrivare alla soluzione ottimale.
Un processo iterativo è un approccio che si basa su ripetizioni successive. Ogni iterazione implica l’analisi dei risultati ottenuti fino a quel punto, la loro valutazione, e l’eventuale modifica delle strategie o delle soluzioni precedenti. Questo approccio è particolarmente utile per problemi complessi o mal definiti.

Fasi tipiche nella risoluzione dei problemi

Ecco come si applica l’iterazione nella risoluzione dei problemi:

  1. Definizione del problema
    • Capire chiaramente di cosa si tratta.
    • Identificare gli obiettivi e i vincoli.
      Iterazione: Se il problema non è ben definito, si potrebbe tornare indietro per raccogliere ulteriori informazioni.
  2. Analisi delle cause
    • Esplorare le radici del problema.
    • Analizzare dati e contesto per capire cosa lo provoca.
      Iterazione: Se emergono nuovi dati, potrebbe essere necessario rivedere l’analisi.
  3. Ideazione delle soluzioni
    • Generare diverse opzioni per risolvere il problema.
    • Considerare approcci creativi o standard.
      Iterazione: Le soluzioni potrebbero dover essere modificate o migliorate dopo la fase di test.
  4. Scelta della soluzione migliore
    • Valutare i pro e i contro di ciascuna soluzione.
    • Scegliere l’opzione più adatta.
      Iterazione: Se l’opzione scelta non è implementabile, potrebbe essere necessario tornare a valutare altre alternative.
  5. Implementazione della soluzione
    • Applicare concretamente la soluzione.
      Iterazione: Durante l’implementazione, potrebbero emergere difficoltà che richiedono modifiche alla soluzione stessa.
  6. Valutazione dei risultati
    • Misurare se il problema è stato risolto.
    • Analizzare cosa ha funzionato e cosa no.
      Iterazione: Se il problema persiste o non è risolto completamente, si riparte da una fase precedente.

Perché l’iterazione è importante?

  • Adattabilità: Consente di adattarsi a nuove informazioni o circostanze.
  • Precisione: Ogni iterazione permette di avvicinarsi progressivamente alla soluzione ideale.
  • Miglioramento continuo: Anche dopo aver risolto il problema, un approccio iterativo può suggerire modi per ottimizzare ulteriormente la soluzione.

Il ruolo delle emozioni nelle decisioni e nella risoluzione dei problemi

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Le emozioni giocano un ruolo cruciale. Secondo il modello di decision-making emozionale di Antonio Damasio i segnali emotivi, chiamati marcatori somatici, guidano le scelte.
Ad esempio, l’ansia può spingere a evitare rischi, mentre l’entusiasmo può incoraggiare decisioni audaci. Tuttavia, emozioni intense, come la paura o la rabbia, possono interferire con il giudizio razionale, portando a decisioni impulsive o a un bias cognitivo, come l’iperfocalizzazione su un’unica opzione.

Stress e resistenza emotiva

Lo stress altera la capacità di risolvere problemi, influenzando sia la memoria di lavoro che il controllo emotivo.
Tuttavia, alcune persone dimostrano una maggiore resilienza psicologica, che consente loro di affrontare lo stress mantenendo elevata la capacità di decision-making.
Pratiche come la mindfulness e il rilassamento progressivo, aiutano a gestire le emozioni e a migliorare le prestazioni decisionali.

Bias cognitivi e fallimenti nella risoluzione dei problemi

I bias cognitivi sono deviazioni sistematiche nel processo di pensiero che possono compromettere la qualità delle decisioni. Tra i più comuni:

  • Bias di conferma: Tendiamo a cercare informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti, ignorando dati contrari.
  • Overconfidence bias: Sovrastimiamo la nostra capacità di prendere decisioni corrette, sottovalutando i rischi.
  • Effetto di ancoraggio: Fissiamo la nostra attenzione su un dato iniziale, influenzando tutte le decisioni successive.

Anche nella risoluzione dei problemi, il mental set (l’abitudine di affrontare un problema con le stesse strategie usate in passato) può limitare la creatività risolutiva.

Applicazioni pratiche e strategie per migliorare

1. Prendere decisioni migliori:

  • Ridurre l’automazione mentale: Essere consapevoli dei bias e praticare il pensiero critico.
  • Prendere tempo: Affrontare decisioni importanti evitando la pressione dell’urgenza.
  • Simulazione mentale: Prevedere gli esiti delle decisioni per minimizzare errori.

2. Risolvere problemi in modo efficace:

  • Scomposizione: Suddividere un problema complesso in parti gestibili.
  • Collaborazione: Coinvolgere più prospettive per ampliare il ventaglio di soluzioni.
  • Valutazione post-azione: Analizzare il successo di una soluzione per apprendere da essa.

Conclusione

Sviluppare competenze decisionali e capacità di risolvere problemi non è un processo statico, ma una continua evoluzione. Sono processi intrecciati che richiedono un delicato equilibrio tra razionalità e intuizione, tra analisi e creatività.
Comprendere i meccanismi psicologici che influenzano questi processi, non solo migliora la nostra efficacia nel risolvere le sfide quotidiane, ma ci aiuta anche a sviluppare una maggiore consapevolezza di noi stessi e del nostro ambiente, trasformandole in opportunità di crescita personale e professionale.


 

Bibliografia

JANIS, I. L., & MANN, L. (1977). Decision making: a psychological analysis of conflict, choice and commitment. New York: The Free Press.
Damasio, A.R. et al. (1994). L’errore di Cartesio: emozione, ragione e cervello umano. Milano, Adelphi.
Bechara, A., Damasio, H., Damasio, A. R. (2000). “Emotion, decision making and the orbitofrontal cortexCerebral Cortex.
Newell, A., & Simon, H. A. (1972). Human Problem Solving.

 

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