Bonus Psicologo
In cosa consiste e come funziona
Bonus Psicologo.
Nel lungo periodo che ha caratterizzato la pandemia, gli Italiani hanno reagito in maniera vigorosa, ma col passare del tempo a causa delle restrizioni, delle incertezze e paure, molte persone hanno sviluppato stati d’ansia e depressione.
Con il Covid molte attività sono crollate e con loro anche i posti di lavoro con la conseguente perdita salariale. Come Psicoterapeuta, ho potuto constatare come molti utenti colpiti direttamente o indirettamente da questo evento, non sono potuti ricorrere in tempi celeri alle cure primarie (Servizio Sanitario Nazionale) e al supporto degli Psicoterapeuti liberi professionisti a causa delle limitazioni economiche.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha già denunciato in tempi non sospetti, gli effetti psicologici negativi dovuti alla pandemia (il cosiddetto LONG COVID), effetti che statistiche alla mano, ora, sono praticamente raddoppiati.
Grazie ad una petizione online, change.org ha raccolto più di 300 mila firme della cittadinanza, la quale ha supportato con forza l’iniziativa e l’esigenza di un sostegno economico al benessere psicologico, per coloro che al momento non possono permetterselo.
Infatti dopo una serrata battaglia, le forze politiche hanno preso coscienza della problematica: l’effetto tsunami del Covid, porterà ad incrementare il disagio psicologico, specie nei giovani.
In cosa consiste il Bonus Psicologo?
Aggiornamento del 27/05/2022
Come si legge nell’emendamento, approvato del Governo il 17 Febbraio, il Bonus Psicologo mira alla valorizzazione dell’assistenza per il benessere psicologico degli individui e della collettività.
Una misura pensata quindi da una parte per supportare i cittadini facendo fronte alle spese inerenti il sostegno psicologico (condizioni di ansia, stress e disagi psicologici in generale) e dall’altra potenziare i servizi presso le strutture sanitarie.
Consiste in un contributo economico da parte dello Stato, per corrispondere interventi psicologici a professionisti privati (Psicologi e Psicoterapeuti) regolarmente iscritti all’Albo. L’importo massimo individuato per persona è di 600 €uro, rimodulato a seconda della fascia ISEE, il quale come requisito fondamentale, deve essere inferiore a 50.000 €uro. Non sono previsti limiti di età per i richiedenti.
Il Ministro della Salute ha firmato il decreto attuativo e dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’INPS avrà 30 giorni di tempo per predisporre le procedure ricevere le richieste dagli utenti.
I beneficiari potranno quindi accedere al bonus di 600 euro senza oneri o anticipazioni, elargito sotto forma di Voucher, individuati in tre scaglioni in base al reddito ISEE:
il beneficio, per il quale sarà necessario non superare il valore ISEE di 50.000 euro, è suddiviso in tre fasce:
– 600 euro alle persone con ISEE fino a 15.000 euro;
– 400 euro alle persone con ISEE compreso tra 15.000 euro e 30.000 euro;
– 200 euro alle persone con ISEE superiore a 30.000 euro e non superiore a 50.000 euro.
I requisiti necessari ai fini della domanda
1) L’ordine cronologico di invio della richiesta: chi prima farà domanda, più possibilità avrà di aver riconosciuto il contributo….. Sarà quindi una gara a colpi click?
2) Per arrivare pronti all’apertura delle iscrizioni, sarà fondamentale aver già presentato una DSU ai fini ISEE. In caso di assenza, il richiedente sarà infatti informato della necessità di dover preventivamente procedere con l’invio dell’attestazione, e poi rifare domanda. Solo in caso di presenza di una DSU valida sarà infatti accolta la domanda trasmessa.
Riconosciuto il Bonus Psicologo, il richiedente avrà a disposizione 180 giorni per utilizzarlo, pena l’annullamento ed il rientro del contributo, con la ridistribuzione dello stesso ad altri utenti.
I beneficiari potranno scegliere gli Psicologi e Psicoterapeuti che preferiscono, tra quelli che hanno aderiranno all’iniziativa. Sarà lo stesso Istituto ad occuparsi del pagamento a favore dei professionisti che forniranno i servizi di Psicoterapia.
“Il meccanismo che abbiamo individuato consentirà di accedere al contributo senza oneri o anticipazione da parte della persona che vuole usufruire del bonus. Questa stessa persona potrà scegliere liberamente il professionista tra coloro che naturalmente abbiano aderito all’iniziativa.”
CONSIDERAZIONI SUL BONUS PSICOLOGO
Questo supporto economico è un’importante presa di coscienza da parte del Legislatore. Lo sforzo da parte dello Stato a mettere in campo questa iniziativa, è lodevole. Ben venga un progetto così significativo, anche se siamo ben distanti da un elaborato soddisfacente.
Va considerato, che questo contributo economico di 10 MLN di euro per una platea di utenti così ampia, è una goccia nel mare rispetto all’arco temporale di una terapia, specie ove siano presenti delle problematiche importanti.
Che la copertura del contributo sia minima, lo dimostra il fatto che la stima dei beneficiari che otterranno il bonus, sia poco più di 16.000.
La coperta è sempre più corta
Di fatto, come da consuetudine conclamata, questo Voucher viene proposto come un Bonus. Cosa significa? Significa “fino ad esaurimento scorte”.
Il Governo ha stanziato 10 milioni di euro dedicati al Bonus Psicologo. Una volta raggiunto il tetto previsto, verranno tirate le corde del borsellino, salvo (si spera) ulteriori proroghe.
Certo, questo risulta un valido incentivo e strumento per iniziare ad affrontare i problemi psicologici, ma molte persone che decideranno di intraprendere un percorso grazie a questo contributo, potranno economicamente portarlo a termine?
Molte Regioni Italiane, sensibili alle problematiche della salute psicologica, hanno già in autonomia investito risorse per venire incontro alla cittadinanza, in più svariati modi (sportelli di ascolto, numeri verdi etc.).
Si è discusso molto sulla figura dello Psicologo di Base, ovvero di un professionista che opera all’interno della rete del medico di base. Anche se l’emendamento con il “decreto Calabria” legittima la presenza dello Psicologo nelle cure primarie, di fatto questa realtà è ben distante dal essere rappresentata alla cittadinanza.
Allo stato attuale possiamo dire che vi sono in atto alcune sperimentazioni in alcune regioni.
Si auspica che in un futuro, non troppo lontano, il benessere psicologico sia da considerarsi una cura primaria e non un “lusso” che solo alcuni possano permettersi.